Il genio del volo: i progetti e le audaci invenzioni di Leonardo da Vinci
I disegni e le macchine sul volo di Leonardo da Vinci che hanno sfidato la gravitÃ
02 Aprile 2024
Come Osservare l'ArteLeonardo Da Vinci, uno dei più grandi geni mai esistiti, è stato uno scienziato, un ingegnere e un inventore del Rinascimento Italiano. Nel corso della sua vita, Leonardo progettò un gran numero di invenzioni di ogni tipo, da oggetti di uso quotidiano a vere e proprie opere ingegneristiche rivoluzionarie.
Tra i suoi molteplici interessi troviamo la passione per la natura. Leonardo, infatti, amava studiare la natura e comprenderne le leggi e i meccanismi che la governano al fine di poter utilizzare tali conoscenze nella vita quotidiana. Questa passione porta Leonardo a sviluppare una vera e propria ossessione per gli animali, in particolare per gli uccelli e la loro anatomia. Fin dalla giovane età, infatti, egli osservava con attenzione quasi maniacale il volo degli uccelli, raccogliendo appunti sul movimento delle ali e sulle tecniche di volo.
Le osservazioni e le ricerche di Leonardo riguardanti il volo sono disseminate in decine di pagine. La parte più consistente e completa è contenuta in un manoscritto di 18 fogli, chiamato “Codice sul volo degli uccelli”, scritto nel 1505 e tuttora conservato presso la Biblioteca Reale di Torino.
Le invenzioni aeronautiche
Lo studio approfondito del volo degli uccelli e, in particolare, del movimento delle loro ali ha ispirato Leonardo da Vinci a progettare diversi modelli di macchine volanti, tra le quali troviamo il paracadute, la vita aerea e l’ornitottero.
Leonardo da Vinci è noto per aver ideato, nel 1485, un rudimentale ma innovativo disegno del paracadute. Gli studi di Leonardo sull’aria riuscirono a superare la fisica aristotelica e, grazie ad innumerevoli esperimenti, egli riuscì a comprendere che l’aria è un fluido e che, essendo tale, è comprimibile. Da questo dedusse che l'aria avrebbe potuto sostenere un oggetto in volo grazie ad un aumento della sua densità. Fu grazie a questa scoperta che nacque il paracadute.
Questo progetto, contenuto nel “Codice Atlantico”, prevedeva un grande telo di lino teso su una struttura a forma di piramide, ma, a differenza del moderno paracadute, non era stato concepito come sistema di salvataggio, bensì come un modo per lanciarsi da un’altura e volare planando.
Nel 2000 il paracadute venne realmente costruito e testato da un team guidato da un architetto britannico, Adrian Nicholas. Un paracadutista professionista si è lanciato da 3000 metri di altezza e ha dimostrato che il paracadute progettato da Leonardo da Vinci funziona perfettamente.
Oltre il paracadute, Leonardo progettò la vite aerea, considerato il prototipo dell’attuale elicottero. Il progetto è descritto nel “Codice Atlantico”, la più estesa raccolta di disegni e testi di Leonardo da Vinci. La vita aerea è composta da un grande tamburo circolare con sopra un’elica a spirale che, se azionata manualmente da un equipaggio, avrebbe creato una spinta e, di conseguenza, sollevato la struttura in aria. In particolare, il velivolo era ispirato al movimento delle viti che entrano all’interno del legno e prevedeva la presenza di quattro uomini che avrebbero permesso il volo girando attorno all’asse della vite.
Del progetto, Leonardo scrisse “Penso che, se il sistema di vite verrà costruito in maniera appropriata e verrà fatto ruotare con sufficiente energia, la vite trasformerà l’aria circostante in un dado, dopodiché risalirà nell’aria”.
Durante il suo soggiorno a Milano, nel 1490, Leonardo iniziò a disegnare ornitotteri. Secondo i suoi disegni, l’ornitottero consisteva in un telaio leggero in legno o metallo, dotato di ali mobili che potevano essere azionate da una persona tramite leve o corde. L’idea era quella di riprodurre il movimento degli uccelli in volo, creando così la spinta necessaria per sollevare l’ornitottero in aria.
Questo progetto ingegneristico presentava dei limiti evidenti. In primis, l’ornitottero era stato progettato per essere azionato manualmente da una persona ma, essendo la forza umana limitata, sarebbe risultato impossibile generare la spinta necessaria per sollevarsi in aria e volare per lunghi periodi di tempo. Inoltre, le tecnologie disponibili durante il Rinascimento non permettevano la realizzazione di materiali leggeri e resistenti rendendo pesante e poco aerodinamica l’intera struttura.
Sebbene non ci siano prove che dimostrino che queste opere ingegneristiche ispirate all’anatomia degli uccelli siano state effettivamente costruite, tali invenzioni hanno rappresentato un importante passo avanti nel campo dell’aviazione, anticipando concetti fondamentali per il volo umano e ispirando il successivo sviluppo di aeroplani ed elicotteri.
Il maggior contributo di Leonardo è senz’altro l’essere andato oltre l'accurata raccolta di osservazioni, dettagli e progetti volti a riprodurre o mettere le ali all'uomo sulla scia del volo degli uccelli. Leonardo, ad un certo punto, inizia a desumere dalla molteplicità dei voli studiati alcuni principi, in particolare una legge fisica che li abbraccia e spiega tutti: l'aria è comprimibile e quando è compressa è capace di sostenere attraverso le ali un uccello in volo. Un principio, una legge sottostante alle manifestazioni degli eventi dal quale tutti questi possono essere desunti.
È la nascita dell'approccio scientifico, sviluppato nei secoli successivi da Galileo e Newton.
È la rivoluzione che impronta la nostra cultura.
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