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Il Gladiatore II: Al mio segnale, scatenate l'inferno. La finzione fa fuori i fatti

Nel Colosseo si vedevano battaglie navali, animali esotici, squali, scimmie, rinoceronti? Gli imperatori erano di colore? Molti fatti son falsi, del tutto privi di storia

Il Gladiatore II il sequel di Il Gladiatore: realtà contro finzione, storia contro spettacolo

19 Dicembre 2024

Notizie di Roma

"Al mio segnale, scatenate l'inferno". Demolite tutto, anche la storia

Il film “Il Gladiatore II” è uscito a Novembre nelle sale cinematografiche, a distanza di 24 anni dal cult cinematografico “Il Gladiatore” del 2000 del regista Ridley Scott, film che rese immortale il personaggio di Massimo Decimo Meridio, ipotetico generale romano tradito dall’imperatore Commodo, di cui però non esiste traccia nella storia romana. Seguendo la trama hollywoodiana, Massimo Meridio, finito in schiavitù, e costretto combattere come gladiatore, ottiene il  riscatto proprio nell’arena del Colosseo, grazie alla sua straordinaria abilità fisica. 

La trama del Gladiatore II ed il legame con il primo film “Il Gladiatore”  

Mentre il film “Il Gladiatore II” si concentra sulla figura di Lucio Vero, figlio di Massimo Decimo Meridio e Lucilla, e nipote di Commodo. Dopo la tragica morte del padre Massimo, Lucio viene deportato in Africa e costretto alla schiavitù. Fino al suo ritorno a Roma, quando si ritrova a dover fronteggiare due imperatori crudeli che si contendono il potere di un impero corrotto e diviso. Così Lucio, per vendicare la morte del padre e riportare la pace a Roma, è costretto a seguire le orme del padre, combattendo eroicamente nell’arena. 

Trattandosi di cinema l’apprezzamento del film è un fatto prevalentemente soggettivo, ma indubbiamente diverse scene a livello di fotografia e scenografia siano accattivanti.

Ma quanti fatti e quanta finzione ci sono nel Gladiatore II? Errori ed orrori storici

Ci sono più fatti ed eventi storicamente fondati o prevale la finzione e la storia viene allegramente sabotata? In questo articolo analizziamo proprio gli errori del Gladiatore II, una serie di fatti che non hanno nulla di a che vedere con la storia reale. Alcuni talmente paradossali da indurci a parlare di orrori storici. Perché dinanzi a certe scene lo storico o l’archeologo non possono far altro che domandarsi “ma perché stravolgere così la storia?”

Non è corretto che film come il Gladiatore II, un film sui combattimenti dei gladiatori, sulla vita dell’antica Roma, con scene epiche all’interno del Colosseo, in un’arena violenta e sanguinosa, conservi un certo rapporto con la storia? La storia accertata, quella di cui ci sono evidenze archeologiche, ricostruita con un’attenta analisi delle fonti storiche. Per un'esplorazione storica di persona del Colosseo e dei fatti realmente accaduti vi consigliamo di prenotare il Tour audioguidato del Colosseo.

Se i film fossero assolutamente aderenti alla realtà storica, quindi se fossero filologici, probabilmente la maggior parte delle scene non risulterebbero spettacolari. La confusione tra finzione e storia pertanto è quasi inevitabile, ma nel film è voluta, e ben sfruttata. Si fa riferimento al Colosseo di Roma, monumento reale ed iconico, che grazie al film del Gladiatore del 2000, vide presi d’assalto dai turisti i suoi sotterranei. Si aggancia lo spettacolo cinematografico ed una grande attrazione turistica, ad un luogo reale che però fa anche parte dell’immaginario collettivo: luogo di violenti rituali collettivi, luogo dove il potere imperiale fece dei combattimenti dei gladiatori l’arma vincente della sua propaganda.

Ridley Scott, è senza dubbio un grande regista, ma non sembra appassionato di storia, anzi a dire il vero, la sua conoscenza di storia ci sembra alquanto carente.

I romani inondavano il Colosseo? No, falso, è impossibile inondare l’arena.

No, la scena del film non ha alcun fondamento storico. Gli storici antichi parlano dell’esistenza nella Roma Antica di naumachiae, cioè battaglie navali, spettacoli durante i quali si simulavano appunto scontri navali. Desumiamo che gli edifici preposti avessero una sorta di bacino al centro, opportunamente inondato d’acqua per l’evento. Ma nessuno storico colloca questi spettacoli al Colosseo, né ci dice in quale parte della città si trovassero, né sono state  rinvenute evidenze archeologiche di questi ultimi. In ogni caso le battaglie navali non avvennero nel Colosseo, non è un fatto storico ma pura finzione, semplicemente perché è meccanicamente impossibile: non c’era spazio. Facciamo due passi nella storia del Colosseo, e ci torniamo con più informazioni, armati contro le facili trovate della finzione cinematografica.

La costruzione del Colosseo: messaggio politico in una città in piena ricostruzione

La costruzione del Colosseo viene avviata nel 69 d.C, dal imperatore Vespasiano, il primo a non appartenere alla dinastia Giulio-Claudia, dopo il suicidio, appena un anno prima, di Nerone, quinto ed ultimo discendente della famiglia di Augusto.

Al tempo Roma è un cantiere a cielo aperto, una città in piena ricostruzione dopo che 5 anni prima, il terribile incendio del 64 d.C., ne ha raso al suolo i due terzi. Facendo centinaia di migliaia di morti in una città che, con un milione di abitanti, è la più grande metropoli dell’antichità. Pertanto il neo-acclamato Vespasiano deve dare un segnale netto al popolo. Ed il messaggio politico per i romani è chiarissimo: ricostruisco Roma più splendida di prima, e ci metto pure l’anfiteatro più grande mai fatto - lo chiamano così per la tipologia a 360 gradi; per noi è il Colosseo.

Pur se si lavora alacremente Vespasiano non arriva a vederlo finito. Lo inaugura il suo primogenito, Tito, con festeggiamenti che durano 100 giorni, almeno così ci raccontano gli storici, pagati dagli imperatori, quindi di parte. Comunque al momento dell'inaugurazione i lavori non sono ancora stati completati: mancano i sotterranei in muratura del Colosseo. Essenziali per la drammaturgia dei giochi: in quanto in quell’insieme di tunnels transitano i gladiatori e gli animali prima di essere catapultati a sorpresa nell’arena, attraverso botole ben dissimulate da pannelli scenografici.

I sotterranei dell'arena ed altri passaggi sotterranei impedivano l'allagamento del Colosseo

Quindi esserci c’erano, se non erano in muratura erano in legno. In tal caso sarebbe stato possibile smontarli, inondare d’acqua lo spazio concavo sottostante all’arena, per poi rimontarli il giorno successivo. Non certo il massimo per un popolo efficiente come i romani, ma fattibile pur di sfamarli con il sangue della propaganda per tenerli buoni. Ma soprattutto impossibile, perché al tempo la base dell’arena era già collegata attraverso lunghi cunicoli sotterranei ad altri edifici, come ad esempio il Ludus Magnus, la grande struttura in buona parte ancora visibile tutt’oggi accanto al Colosseo, dove i gladiatori alloggiavano, si allenavano, dormivano. E' impossibile immaginare che i romani potessero chiudere questi condotti sotterranei a tenuta stagna, in maniera del tutto impermeabile. Pertanto l’allagamento dell’arena del Colosseo proposta nel film il Gladiatore II non è un fatto, è un falso storico.

Comunque, anche a voler immaginare audacie tecnologiche impraticabili dai romani, sappiamo che qualche anno dopo l’inaugurazione del Colosseo, il fratello dell’imperatore Tito, Domiziano, non oltre fece costruire strutture stabili, in muratura, per i sotterranei del Colosseo. Insomma al massimo nel 90 d.C., a nessuno sarebbe venuto in mente di allargare l’arena. La vicenda storica del Gladiatore II si colloca intorno all’anno 200 d.C., l’epoca degli imperatori Greta e Caracalla, quindi no, l’arena allagata è un falso storico. Tutt’altro che un fatto.

E gli squali nell’ipotetica arena allagata?  Falso storico e errore logico.

Qui la fantasia di Hollywood è propria crollata, perché non fa neanche ridere, quindi è soltanto una scheggia spuntata, non una visione fantastica. Uno squalo non può vivere in una boccia di vetro, oltre all’impossibilità di trasportarlo vivo dal mar Rosso. Come? in un carro di legno riempito d’acqua? Per ripescare un po ' di storia abbiamo menzione degli squali in testi romani, li cita Plinio il Vecchio, il più grande scienziato del tempo, naturalista, geografo, biologo nella sua enciclopedia. D’altronde i romani avevano raggiunto il Mar Rosso e tutto l’Egitto era divenuto parte dell’impero romano. Ma gli squali nel Colosseo non sono un fatto. Sono un brutto fatto soltanto nel film il Gladiatore II.

Nell’arena del Colosseo sfilavano così tanti animali esotici? Si, era propaganda

Nelle rappresentazioni del Colosseo, spesso vediamo una miriade di animali selvatici ed esotici. Ma i Romani portavano davvero tutte queste bestie nell'arena? Questo è un fatto realmente accaduto e non finzione, in tal caso il film non tradisce la storia.

Le cacce agli animali, le venationes, erano uno spettacolo imperdibile per i romani durante i giochi e molto amato anche per le sue chiare finalità propagandistiche. I tanti animali esotici: rinoceronti, elefanti, giraffe, struzzi, leopardi e molti altri, provenivano dalle terre lontane conquistate da Roma, erano simboli di potere, una dimostrazione tangibile della vastità dell'impero e della sua potenza militare.

In senso tecnico, per essere corretti storicamente non erano i gladiatori a combattere contro gli animali. I gladiatori combattevano tra di loro, non contro le bestie. Le cacce inoltre avvenivano al mattino, mentre i combattimenti dei gladiatori, l’evento più atteso, avvenivano nel pomeriggio.

Erano i venatores, cacciatori specializzati, per i romani appunto distinti dai gladiatori, ad affrontare gli animali, inferociti non soltanto dalla fame ma anche dalla violenza della cattività e viaggi estenuanti, stipati in gabbie anguste, come sardine sott’olio. I venatores indossavano armature più leggere dei gladiatori, più agevoli per le loro azioni, in quanto lo spettacolo era la caccia. Se fossero loro le prede o gli animali non ci è dato saperlo, ma certamente ai romani piaceva lo spettacolo di forza degli uni contro gli altri, ed il sangue dimostrava che uno chi era il più forte. Fermo restando che più forti di tutti erano loro, i romani, che potevano divertirsi guardano al sicuro un simile spettacolo, governando il mondo. E l’imperatore, che lo governava e finanziava gli spettacoli per la gioia dei suoi sudditi. Non immaginarono mai però di cavalcare i rinoceronti, un fatto irrealistico, che accade soltanto ad Hollywood.

Gli imperatori Caracalla e Geta, e l’impero sull’orlo della rovina? No, errore

Partiamo subito dai cattivi del Gladiatore II. Caracalla e Geta, interpretati da Fred Hechinger e Joseph Quinn, sono stati due imperatori romani dell’inizio del III secolo d.C., quindi fin qui, nulla da obiettare.

Nell’introduzione del Gladiatore II ci viene detto che Roma in quegli anni è una città pronta ad implodere, sull’orlo della rovina. Errore o orrore storico? Roma era sicuramente all’inizio della sua crisi peggiore e definitiva, ma ancora ben lontana dal crollo. Errore storico od orrore? Un po’ orrore.

Tornando ai malvagi del Gladiatore II, i due gemelli del film, che in realtà erano fratelli, eccentrici e sopra le righe, la parabola narrativa delineata nel Gladiatore II, segue, molto zoppicando, quella storica.  non fosse per il loro delirio costante nel film – che come abbiamo detto sopra, comunque rende bene a volte – tutto sommato la loro parabola narrativa segue, molto zoppicando, quella storica. Errore o Orrore? Direi errore.

L’imperatore Macrino, successore di Caracalla, era di colore come nel film “Il Gladiatore II”?

Interpretato nel film da Denzel Washington, Macrino è stato storicamente l’imperatore venuto dopo Caracalla. Innanzitutto, ci sentiamo in grado di rispondere al polverone alzatosi all’uscita del film a causa del colore della pelle di Macrino: Macrino era nero? Esistevano imperatori neri?

Le sue statue sono di marmo quindi è difficile desumere da un busto bianco il pigmento della pelle Macrino. Ma la sua nascita in Cesarea, nell’attuale Algeria, da una famiglia romanizzata di origine cartaginese e berbera, sicuramente non lo rendeva di carnagione chiara. Inoltre, anche l’imperatore Settimio Severo, padre dei fratelli Caracalla e Geta, era di famiglia cartaginese e berbera e proveniva dalla Libia. Perciò questi personaggi storicamente documentati, sebbene non fossero uomini di colore come un abitante del Congo, molto probabilmente non erano bianchi come gli europei.

E quindi? L’errore dov’è nel Gladiatore II? L’errore sta nel fatto che Macrino in realtà non è mai stato a Roma, mentre nel film sembra ben radicato nella città.Errore o orrore storico?

Consideriamo anche questo un errore, un errore al limite.

La conquista della Numidia, nell’attuale Algeria nord-orientale: Vero o falso?

Il film si apre con lo spettacolare assedio di una fantomatica città della Numidia, roccaforte indipendente, non ancora occupata dai romani.

La scena sicuramente presenta molte inquadrature azzeccate. Peccato che la Numidia è stata conquistata dai romani 300 anni prima del contesto temporale in cui si svolge il Gladiatore II, e senza lasciare “città libere” o indipendenti.  Quindi se in altri casi comprendiamo che la storia deve piegarsi alle esigenze narrative, in questo caso dissentiamo. Potevano benissimo inventarsi altre soluzioni. Tra errore od orrore, stavolta non ci sono dubbi.Troppo falso. Orrore storico.

In sintesi è ben noto che anche il Gladiatore, il film del 2000 aveva parecchie imprecisioni dal punto di vista storico, però non arrivava agli strafalcioni del Gladiatore II. Forse è soltanto un segno dei tempi. In un’epoca che non si preoccupa di guardare dove mette i piedi, la prima ad essere calpestata è la storia. Eppure proprio la storia ci insegna che sono i grandi regimi totalitari ad abusarne, piegandola ai loro fini. Forse stiamo andando in una brutta direzione? No. Il gladiatore è soltanto un film. Fatto per far divertire la gente. E fare botteghino. Non c’è motivo di allarmarsi. Per questo ci piace concludere con la scena delle scimmie.

Nel film Lucio, il protagonista, l’immancabile eroe, compie il suo primo combattimento contro un gruppo di babbuini nell’arena di Anzio, a 40 km da Roma, una cittadina sul mare a nord di Roma, dove l’imperatore Nerone aveva una lussuosa villa, dove si trovava nel luglio del 64 d.C., quando a Roma divampò il peggior incendio della sua storia. La scena è divertente. Non è un fatto storico. E' falso. Ma ci piace. Ci piace guardala. Senza porci domande.

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