Visita con apertura straordinaria all'acquedotto romano del 19 a.c.: l'ingegneria dell'acqua senza fine
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Quante montagne d'acqua ha portato a Roma l'antico acquedotto dell'Aqua Vergine dal 19.a.c. ad oggi?
Quante fontane ha reso giocose, a quanti uomini e donne ha dato da bere, quanti di loro nei secoli si sono presi cura della sue colossali arcate e dei suoi cunicoli sotterranei? quanti bimbi hanno sorriso bagnandosi il viso con quell'acqua?
Acqua liquida, che scivola e si rompe, informe se non dentro un contenitore. Marmi solidi, incrollabili, piantati al suolo per contentere e durare. Un binomio virtuoso, l'eccellenza ingegneristica dei romani, le loro imprese idrauliche innovative e spettacolari per l'epoca in cui le produssero.
Scopri con un archeologo esperto, in questa visita ad accesso speciale all'Aquedotto dell'Acqua Vergine, le storie incise nei secoli sul suo millenario corpo di pietra, come ha attraversato i secoli quasi indenne, traghettando la sua storia e quella dell'Antica Roma fino a noi, muntatatsi in mito, nel moltiplicarsi delle leggende.
Viaggia nella storia esplorando questo sito archeologico esclusivo aperto soltanto per voi per un'intera ora. Avvicinati a questo gigante schiacciato tra le moderne palazzine, a metà tra Piazza di Spagna e Fontana di Trevi, con la base interrata - il livello stradale della Roma Antica è metri al di sotto di quello attuale - e le arcante solenni alte circa 6 metri per una lunghezza di circa 15 metri.
Percorri la sommità di questa porzione intatta dell'acquedotto, osserva da vicino l'erba affiorare dalle giunture dei blocchi di travertino, ascolta lo scorrere dell'acqua al suo interno, seguirne il corso in piantina fino al suo sfociare nella Fontana di Trevi, cogliendo il segreto ingegno che ne alimenta l'incanto (sfiancato dai turisti ingordi di foto).
Numero pax
15 max.
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